Dal Vangelo di Marco (6,30-34)
Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano
fatto e insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e
riposatevi un po’». Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano
più neanche il tempo di mangiare. Allora partirono sulla barca verso un luogo
solitario, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città
cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. Sbarcando, vide molta
folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si
mise a insegnare loro molte cose.
Come vivere questa Parola?
“Pecore senza pastore”, non perché mancassero i pastori, ma perché non
facevano i pastori. Non stavano insieme al gregge, cioè alla comunità, non le
davano il nutrimento della Parola di Dio. Dirà altrove Gesù: “Annullano la
Parola di Dio, insegnando dottrine che sono precetti di uomini” (Mc 7,7).
Abbiamo tutti, anche noi oggi, fame e sete di udire la Parola di Dio: perché
“non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.
Parole buone e semi di speranza, parole spirituali che diano senso al pane
materiale. “Il Signore, attraverso la sua Parola con-sola, cioè sta con chi è
solo. Parlandoci, ci ricorda che siamo nel suo cuore, preziosi ai suoi occhi,
custoditi nelle palme delle sue mani” (papa Francesco)