Vangelo 27 maggio

Dal Vangelo di Giovanni (16, 20 – 23 a)

  20 In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si
rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
21 La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma,
quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la
gioia che è venuto al mondo un uomo.  22 Così anche voi, ora, siete nel dolore;
ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la
vostra gioia.   23 Quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità io
vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.

Come vivere questa Parola?

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “… vi vedrò di nuovo e il vostro
cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia”. Questo è quello
che fanno la gioia e la speranza insieme, nella nostra vita, quando siamo nelle
tribolazioni, quando siamo nei problemi, quando soffriamo. Non è un’anestesia.
Il dolore è dolore, ma vissuto con gioia e speranza ti apre la porta alla gioia di
un frutto nuovo. Questa immagine del Signore ci deve aiutare tanto nelle
difficoltà; difficoltà tante volte brutte, difficoltà cattive che anche ci fanno
dubitare della nostra fede. Ma con la gioia e la speranza andiamo avanti,
perché dopo questa tempesta arriva un uomo nuovo, come la donna quando
partorisce. E questa gioia e questa speranza Gesù dice che è duratura, che non
passa.

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