Vangelo 1 giugno

DAL VANGELO DI GIOVANNI (17, 11 b- 19)

11 Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te.
Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano
una sola cosa, come noi. 12 Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome,
quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato
perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura.  13 Ma
ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in
se stessi la pienezza della mia gioia.  14 Io ho dato loro la tua parola e il
mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del
mondo.
15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal
Maligno.  16 Essi non sono del mondo, come io non sono del
mondo.  17 Consacrali nella verità. La tua parola è verità.  18 Come tu hai
mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo;  19 per loro io
consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità.


Come vivere questa Parola?

Oggi, vogliamo vivere con la gioia di Gesù. Nel Vangelo, Gesù prega il Padre
suo: «Abbiano in loro la mia gioia e ne siano riempiti». Gesù vuole che siamo
pieni della sua gioia. Vuole che la nostra gioia sia completa. Il che non significa
che non abbiamo portato la nostra croce, perché «il mondo li odiava perché
non erano del mondo». Ma Gesù si aspetta che noi sappiamo vivere con la sua
gioia senza preoccuparci di ciò che il resto del mondo pensa di noi. La gioia di
Gesù deve permearci nel più profondo di noi stessi senza il clamore superficiale
di un mondo senza che Dio possa penetrarci. Viviamo, dunque, oggi, con la
gioia di Gesù. E come possiamo riuscire ad aumentarlo? Certamente da Gesù
stesso. Lui solo può darci la vera gioia che manca al mondo. Gesù ha detto:
«Se rimani in me e le mie parole rimangono in te, chiedi tutto ciò che vuoi e lo
otterrai». Dedichiamo, quindi, ogni giorno un po’ del nostro tempo a pregare
con le parole di Gesù nelle Scritture; nutriamoci con loro, penetriamoci; siano
per noi il cibo che soddisfa la gioia di Gesù: «All’origine del fatto di essere
cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, ma l’incontro con un
evento, con una persona,

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