Dal Vangelo secondo Matteo (5, 13-16)
13 Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si
renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla
gente. 14 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta
sopra un monte, 15 né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma
sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. 16 Così risplenda
la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e
rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.
Come vivere questa Parola?
Oggi Gesù ci parla dei cristiani come sale e luce. Sale e luce dicono una cosa
immediata e semplice: non serviamo a nulla se non serviamo gli altri.
Pensiamo al sale. Facciamo questo semplice esperimento. Proviamo prima a
metterne in bocca qualche granello. E’ immangiabile! E ora mettiamolo su una
calda patatina fritta e mangiamo l’uno e l’altra. Buonissima! Il sale da solo
nessuno lo mangerà, invece quando va a condire il cibo si gusta ciò che si
mangia. E così la luce. Dalla fisica sappiamo che la luce si rifrange con la
materia e per una serie di interazioni vengono fuori tutti i colori. La luce oltre
al gusto dà anche vita. Se non ci fosse, il mondo non solo non avrebbe colori,
ma neppure vita. Per questo noi cristiani siamo luce. Se non illuminiamo il
mondo, presto questo morirà. Allora muoviamoci per dare gusto e colore a ciò
che ci sta attorno.