Dal Vangelo di Marco (6, 43-56)
53 Compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. 54 Scesi dalla barca, la
gente subito lo riconobbe 55 e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle
barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. 56 E là dove giungeva, in villaggi o città o
campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del
suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Ascoltiamo la Parola
Molte persone vanno incontro a Gesù perché sperano nella guarigione per se stesse o per i loro
malati. Persone, preoccupate per la salute dei propri cari, si affrettano a portarli sulle barelle perché
Gesù possa toccarli. Le barelle o i carri ospedalieri non sono gli unici mezzi per portare i nostri
amici alla presenza di Gesù. Ovunque ci troviamo, le nostre preghiere giungono sempre al Signore
risorto. Il beneficiario di una preghiera non è solo colui per cui si prega, ma anche colui che
prega. Sono stati il loro amore e le loro preghiere per i loro fratelli e sorelle che hanno portato tutti i
Santi alla canonizzazione. Nella mia preghiera gli presento i miei amici bisognosi? Porto sul mio
“tappetino di preghiera” – questo spazio sacro – coloro che sono importanti per me, chiedendo a
Gesù di benedirli?