Apriti Ottobre

 

Carissimi sorelle e fratelli parrocchiani,
ricominciamo un nuovo anno pastorale che il Signore ci dona: nuovo inizio, nuova ripartenza, nuovo cammino, nuove prospettive… per riscoprire la volontà del Signore su di noi e ciò che è veramente essenziale per la nostra vera felicità. Anche in questo anno vogliamo dare centralità a Gesù attraverso i Sacramenti, il servizio, le attività comunitarie, non preoccupati del fare, ma riscoprendo il primato della preghiera e dell’ascolto reciproco. Con questo nuovo inizio, vogliamo sperimentare la bellezza di essere comunità, dove ciascuno di noi possa sentirsi conosciuto, riconosciuto, accolto. Ci mettiamo, così, in continuità con il cammino dello scorso anno dedicato al cantere dell’ospitalità e della casa, dove abbiamo cercato di costruire una “Chiesa plasmata sul modello familiare, capace di ritrovare ciò che la fonda e l’alimenta, meno assorbita dall’organizzazione e più impegnata nella relazione, meno presa dalla conservazione delle sue strutture e più appassionata nella proposta di percorsi accoglienti di tutte le differenze. Il cantiere dell’ospitalità e della casa dovrà approfondire l’effettiva qualità delle relazioni comunitarie e la tensione dinamica tra una ricca esperienza di fraternità e una spinta alla missione che la conduce fuori…” (dal documento CEI “I cantieri di Betania”). La nostra Parrocchia è chiamata ad essere comunità che testimonia il Vangelo con le parole e i fatti, in sinergia con il territorio in cui viviamo. Tutti abbiamo bisogno di una conversione sinodale per costruire una Chiesa che cammini insieme in novità di vita.
In questo nuovo inizio faremo anche tesoro degli stimoli che arriveranno dalla comunità diocesana: il prossimo 5 Ottobre si svolgerà, nella nostra Basilica, l’incontro del Settore Ovest della Diocesi di Roma (ricordo che tutte le parrocchie della Diocesi sono raggruppate in 5 settori, e la nostra appartiene appunto al V); vi parteciperanno sacerdoti, religiosi/e, laici, con la presenza del Vescovo ausiliare di Settore Mons. Baldo Reina. In quell’occasione, saranno presentate le linee programmatiche di questo terzo anno di cammino sinodale, definito come “Fase sapienziale”.
Il cardinale Vicario Angelo De Donatis, nel suo intervento programmatico lo scorso 23 Giugno, sottolineava che “inaugurare quest’anno la fase sapienziale significa decidere con coraggio di affrontare la sfida del discernimento comunitario della voce dello Spirito”. “In questa fase – continua il Cardinale – come e forse più della precedente, è indispensabile rafforzare la vita nello Spirito, la preghiera individuale e comunitaria, e solo lentamente riusciremo a capire dove ci sta portando il Signore”. Sarà, allora, importante custodire quest’anno un clima di preghiera e di apertura all’azione di Dio per continuare, come vuole Papa Francesco, a fare Chiesa, ad essere Chiesa aperta a tutti, ad essere Chiesa inquieta
nelle inquietudini del nostro tempo.
Ed è la preghiera che ci viene richiesta dalla Chiesa, in modo particolare, proprio in questo mese in cui ci sarà la XVI Assemblea generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si aprirà in Vaticano Mercoledì 4 Ottobre. Nella lettera indirizzata ai Vescovi, il cardinale Mario Grech, segretario generale della segreteria del Sinodo, invitando la partecipazione di tutto il Popolo di Dio attraverso la preghiera, sottolinea proprio
come “senza preghiera non ci sarà Sinodo… L’Assemblea sinodale è innanzitutto un evento spirituale, di preghiera e di ascolto dello Spirito Santo, vero protagonista dell’evento”.
Vorrei, infine, ricordarvi che il mese di Ottobre è dedicato alle missioni. Papa Francesco ci invita ripetutamente a risvegliare la consapevolezza della missio ad gentes e riprendere con nuovo slancio la responsabilità dell’annuncio del Vangelo. Certamente, la prima dimensione della nostra missione sarà sempre la carità, sull’esempio di San Luigi Guanella la cui festa cade proprio il 24 Ottobre. L’icona
vincente di una parrocchia guanelliana è la carità, l’amore con cui riesce a “raccontare” e mostrare al mondo il suo incontro e la sua comunione con Gesù Risorto. “Se vedi la carità, vedi la Trinità”, dice S. Agostino. Con la sua testimonianza racconta e rende visibile nel mondo il cuore di Dio. È con la carità che la nostra parrocchia si gioca, si racconta e racconta la comunione con Dio e tra di noi, secondo il modello offerto dalla parabola del buon Samaritano e dal nostro santo Fondatore: “un cuore che crede e che sente non può passare innanzi alle indigenze del povero senza soccorrervi” (San Luigi Guanella).
Buon cammino a tutti.

Don Tommaso

 

 

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