Vangelo 11 aprile

Giovanni 3, 31-36
31 Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla
secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.  32 Egli attesta ciò che ha visto e udito,
eppure nessuno accetta la sua testimonianza.  33 Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è
veritiero.  34 Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo
Spirito.  35 Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.  36 Chi crede nel Figlio ha la vita
eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Ascoltiamo la Parola
Oggi il Vangelo ci invita a smettere di essere “terreni”, a smettere di essere uomini
che parlano solo di cose mondane, per parlare e agire come “Colui che viene
dall’alto”, Gesù. In questo testo vediamo – ancora una volta – che nel radicalismo
evangelico difficilmente c’è una via di mezzo. In ogni momento e in ogni circostanza
dobbiamo sforzarci di avere i pensieri di Dio, i sentimenti stessi di Cristo e aspirare a
guardare gli uomini e le circostanze con lo stesso sguardo del Verbo fatto uomo. Se ci
comportiamo come “colui che viene dall’alto” potremo scoprire il mucchio di cose
positive che accadono continuamente intorno a noi, perché l’amore di Dio è azione
continua a favore dell’uomo. Se veniamo dall’alto, ameremo tutti senza eccezione, e la
nostra vita sarà un invito ad agire allo stesso modo.

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