Vangelo 10 gennaio

Luca 4, 14-22
14 Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la
regione. 15 Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi. 16 Si recò a Nazaret,
dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a
leggere. 17 Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: 18 Lo
Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per
annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la
vista; per rimettere in libertà gli oppressi, 19 e predicare un anno di grazia del Signore. 20 Poi
arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano
fissi sopra di lui. 21 Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete
udita con i vostri orecchi». 22 Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole
di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?».

Ascoltiamo la Parola
Oggi per noi si compie la Scrittura che abbiamo appena letto, oggi, come allora nella sinagoga di
Nazareth. Oggi diventano vere le profezie di Isaia che ci ricordano che lo Spirito è sempre in
azione, che c’è un annuncio di bontà e di pienezza rivolto ai poveri, che per tutti coloro che si
sentono in catene c’è la possibilità di essere liberati. Anche a noi viene annunciato che possiamo
vivere nella grazia di Dio, una grazia destinata ad occupare ogni tempo e ogni forma della nostra
esistenza, a patto che riconosciamo di aver bisogno di essere liberati, prima di tutto, da un modo
spesso banale e semplicistico di guardare le cose. Il nostro sdegno nei confronti di Dio, ma anche
dei fratelli e delle sorelle che non rispondono alle nostre aspettative, nasce proprio da uno sguardo
banale sulla realtà: lo sguardo di chi pensa di conoscere già tutto, di non aver bisogno di essere
stupiti mai da nulla; lo sguardo di chi misura ogni cosa solo ed esclusivamente sulla base di un
qualche tornaconto personale.
Gesù ci invita ad aprire gli occhi sulla gratuità di Dio, sulla bellezza e lo slancio d’amore con cui lui
stesso apre una stagione nuova per l’umanità: quella in cui basta riconoscere che Dio non può
parlare e agire nella vita di chi non lo vuole incontrare, ma che è disposto a generare spazi di libertà
per tutti quelli che hanno voglia di rimettersi in cammino con lui.

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