Vangelo 16 febbraio

Luca 6, 17. 20-26
17 Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran
moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone,  20 Ed egli,
alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio.
21 Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete.
22 Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e
disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo.  23 Rallegratevi in quel
giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti
agivano i loro padri con i profeti. 24 Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra
consolazione. 25 Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché
sarete nel dolore e piangerete. 26 Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo
infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.
Ascoltiamo la Parola
Realizzare sé stessi è un diritto universale. Il problema, ci dice il Vangelo di oggi, è che realizzare
sé stessi significa, in realtà, uscire da sé stessi, per andare incontro a un altro che ci appella. Ridere,
avere beni, mangiare: sono simboli che Luca utilizza in maniera forte per disegnare l’uomo che “è a
posto”. L’uomo così realizzato, in realtà, è pieno di «guai», che non sono minacce mafiose di un dio
vendicativo, ma la semplice realtà dei fatti. Il suo guaio principale è che è sempre un po’ meno
uomo. Sta sbagliando alla grande. Soffre poco, è vero. Non ha preoccupazioni particolari,
giustissimo. Ma sono proprio queste le cose che ci rendono uomini: empatizzare con gli altri,
interessarci delle nostre vite intrecciate… Paradossalmente, l’uomo che prova ad autorealizzarsi
dimentica la propria umanità.
Il ribaltamento della prospettiva evangelica ci sfida e ci interpella: siamo disposti a uscire da noi
stessi, dai nostri schemi rassicuranti, dalle nostre piccole o grandi zone di comfort, per entrare nella
fatica dell’amore?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Sante Messe

ORARI DELLE SANTE MESSE
FERIALI: ORE 7.30 – 9.00 – 10.30  – 18.30
FESTIVI: ORE 8.00 – 9.00 – 10.30 – 12.00 – 18.30

ADORAZIONE EUCARISTICA
Dal lunedì al venerdì: dalle 8.00 alle 18.30
Sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00

SANTO ROSARIO
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì alle ore 17.30
Sabato ore 17.45

SACRO MANTO DI SAN GIUSEPPE
Mercoledì alle ore 18.30