Carissimi sorelle e fratelli parrocchiani, auguri di cuore ancora di buona Pasqua!
Certo, può succedere di essere un po’ storditi alla notizia della resurrezione del maestro
Gesù. Non abbiamo di che preoccuparci, la Chiesa nella sua immensa saggezza ci dona
la possibilità, nei 50 giorni del tempo pasquale di convertirci alla grande notizia che
abbiamo ricevuto. Se la quaresima è durata 40 giorni di essenzialità e conversione, il
tempo pasquale ci accompagna molto più tempo. La caratteristica che accomuna le
diverse apparizioni di Gesù risorto è proprio il senso di stupore e di dubbio che
contraddistingue tutti i protagonisti, anche gli apostoli. E se hanno faticato loro a
credere, non dobbiamo scoraggiarci!
Gesù è veramente risorto: non rianimato, né tanto meno reincarnato. Gesù è davvero
vivo, risorto, presente per sempre. Incontreremo in questi cinquanta giorni la fatica che
hanno fatto gli apostoli, che è la nostra, a convertire il cuore a questa sconcertante
novità. Ci vuole fede per superare il proprio dolore. Tutti abbiamo una qualche ragione
per sentire vicino Gesù crocifisso. Tutti ci commuoviamo davanti a tale strazio, tutti
sappiamo condividere il dolore che è esperienza comune di ogni uomo. Ma gioire no, è
un altro paio di maniche, gioire significa uscire dal proprio dolore, non amarlo, superarlo,
abbandonandolo. Non è facile convertirsi alla gioia, non è semplice credere che
veramente Gesù è risorto. A noi, ora, tocca credere, vivere da risorti, vedere i teli di lino
e credere, come Giovanni e Pietro. A noi, discepoli affannati nella corsa, sempre in
ritardo rispetto alla forza dirompente di Dio, resta solo la sfida della fede. Gesù è risorto:
non cerchiamo il crocefisso, non piangiamoci addosso e non lamentiamoci di un Dio
assente. Gesù è risorto.
In questo mese, vorrei segnalarvi, in particolare, l’appuntamento di sabato 20
Aprile, il pellegrinaggio di Prefettura alla Basilica di San Giovanni Laterano in
occasione del diciassettesimo centenario dell’anniversario della Basilica stessa, consacrata
nel 324 da Papa Silvestro I e dedicata al SS. Salvatore.
“La Cattedrale di Roma—ricordava il cardinale Vicario Angelo De Donatis, in occasione
della solennità liturgica dedicazione della Basilica lo scorso 9 Novembre—Mater et Caput
di tutte le Chiese di Roma e del mondo, è un punto di riferimento particolarissimo per la Diocesi e per la
Chiesa Universale. In essa si respira la storia di diciassette secoli, di una Basilica costruita e ricostruita
tre volte, fino ad arrivare all’attuale edificio del 1700. In esso hanno avuto sede cinque Concili
Ecumenici. Nella sede della Cattedra di Pietro tutti i cristiani del mondo avvertono il legame con il
Vescovo di Roma. In questo luogo noi cristiani di Roma riconosciamo ancora una volta l’ Agnello di
Dio che toglie il peccato del mondo, indicato dal Battista. Qui sentiamo, come il discepolo amato, il cuore di Cristo Salvatore che batte, consumandosi d’amore per tutta l’umanità. Alla scuola dei due
“Giovanni” troviamo la vocazione particolare della nostra Chiesa chiamata a presiedere nella carità”.
Il Cardinale nei mesi scorsi invitava tutte le parrocchie a vivere il pellegrinaggio
alla Basilica Lateranense proprio in occasione dei 1700 anni dalla sua dedicazione:
esperienza che noi condivideremo con i fedeli delle parrocchie della nostra Prefettura.
Sarà un interessante itinerario di visita, di riflessione e di preghiera che, partendo dal
Battistero Lateranense, ripercorrerà le tappe dell’iniziazione cristiana per comprendere e
vivere il legame che unisce il popolo di Dio che è in Roma alla propria Chiesa madre. Chi
vive il pellegrinaggio a San Giovanni potrà ottenere l’indulgenza plenaria che la
Penitenzieria Apostolica ha concesso per questa ricorrenza, alle solite condizioni.
Auguro a tutti un buon cammino!
Don Tommaso
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