Matteo 8,5-11
5 Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: 6 «Signore, il mio servo
giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». 7 Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». 8 Ma il
centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, di’ soltanto una parola
e il mio servo sarà guarito. 9 Perché anch’io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a
uno: Va’, ed egli va; e a un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa».
10 All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso
nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. 11 Ora vi dico che molti verranno dall’oriente e
dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli.
Ascoltiamo la Parola
Il cammino che cominciamo in questi giorni è un nuovo cammino di Chiesa, un cammino del
popolo di Dio, verso il Natale. E camminiamo all’incontro del Signore. Il Natale è infatti un
incontro, non solo una ricorrenza temporale oppure un ricordo di una cosa bella. Il Natale è di più.
Noi andiamo per questa strada per incontrare il Signore. Dunque nel periodo dell’Avvento
camminiamo per incontrarlo. Incontrarlo con il cuore, con la vita; incontrarlo vivente, come lui è;
incontrarlo con fede.